Determinazione del biossido di zolfo (SO2) nei cibi

Metodo alcalimetrico per campioni senza altri acidi volatili - basato su DIN EN 1988-1: 1998-05 e AOAC 990.28

Biossido di zolfo come additivo alimentare

Date le loro proprietà, il biossido di zolfo (SO2) e i solfiti vengono spesso impiegati come conservanti e antiossidanti nell'industria alimentare

. Il biossido di zolfo è usato in particolare in frutta secca, succhi di frutta, marmellate, vino, alimenti a base di patate e prodotti ittici. Inibisce la crescita di colture fungine e batteriche e aumenta la durata a scaffale degli alimenti. Inoltre il biossido di zolfo rallenta il processo di ossidazione del cibo a contatto con l’ossigeno. Questo conservante è in grado di rallentare significativamente la degradazione dei coloranti, delle vitamine e dei sapori, quindi il cibo rimane fresco più a lungo. Nella frutta secca, come ad esempio le albicocche, mantiene il colore giallo più a lungo contrastando così l’imbrunimento.

Tuttavia, data la tossicità del biossido di zolfo l’impiego negli alimenti non è del tutto innocuo. Anche se il consumo di piccole quantità non è un problema per la maggior parte delle persone, regolarmente si verificano reazioni alle intolleranze con cefalea e nausea. Nel peggiore dei casi possono verificarsi anche reazioni allergiche. Per questo motivo per l’impiego del biossido di zolfo sono presenti valori limite applicabili internazionalmente. In caso di superamento di determinate concentrazioni (nell’Unione europea e negli USA rispettivamente 10 mg/kg e 10 mg/l) è presente l’obbligo di etichettatura. Nel cibo confezionato ad esempio, il biossido di zolfo e i solfiti devono essere indicati come additivi con i numeri E220 - E228, nel vino deve essere presente la scritta “contiene solfiti” e nel cibo sfuso deve essere presente la dicitura “solforato”.

Dato l’effetto tossicologico è necessario verificare la conformità ai limiti prescritti. Al contempo è necessario controllare se il contenuto è sufficiente per sfruttare a pieno l’effetto del SO2. Con VAPODEST 550 e 550 C e l’applicazione “Biossido di zolfo nel cibo”, è possibile determinare in maniera affidabile e automatica il biossido di zolfo contenuto nei campioni.

Determinazione del biossido di zolfo nel cibo

Determinazione del valore in bianco:
 La distillazione del biossido di zolfo viene determinata per titolazione utilizzando un valore pH finale fisso. Questo si basa sul valore in bianco degli agenti chimici. Nella prima fase viene determinato il valore in bianco tramite distillazione in bianco di acido fosforico e acqua distillata.

  • Nota applicativa: per garantire un’elevata precisione la soluzione modello deve essere prodotta giornalmente.

Preparazione e pianificazione dei campioni:
I campioni solidi vengono prima frantumati e omogeneizzati. Per questo metodo è decisiva una quantità di campione adatta. Si deve basare sul contenuto di biossido di zolfo del campione. A questo scopo abbiamo preparato una tabella per semplificare la routine.

Contenuto di SO2 [mg/kg] o [mg/l]Quantità pesata [g] o [ml]
≤ 10≥ 50
10 - 2050
20 - 5025
50 - 10015
100 - 20010
200 - 5005
500 - 15002
≥ 15001
  • Nota applicativa: si consiglia l’impiego di provettoni C. Gerhardt da 800 ml, in particolare in caso di quantità di campioni grandi o campioni fortemente schiumogeni.

Pesatura e aggiunta dell’acido fosforico:
I campioni solidi vengono pesati nel provettone di digestione con la carta per pesata con una precisione di 0,1 mg e coperti con 100 ml di acqua distillata. Per i campioni liquidi viene pipettato nel provettone il volume corrispondente. A questo punto viene aggiunto l’acido fosforico e inizia la distillazione.

  • Nota applicativa: tra l’aggiunta dell’acido fosforico e il serraggio della vetreria deve passare meno tempo possibile. L’aggiunta automatica dell’acido fosforico nei sistemi VAPODEST elimina il rischio di rilascio anticipato dell’acido fosforico.


Distillazione e titolazione:
Durante la distillazione il biossido di zolfo viene raccolto nella soluzione ricevente e titolato al valore pH finale fisso (solitamente tra 4,4 e 4,5) utilizzando una soluzione di idrossido di sodio (NaOH) nella fase finale.

  • Nota applicativa: per un’elevata precisione il NaOH impiegato deve essere il più fresco possibile e il titolo deve essere controllato regolarmente.

Controllo della percentuale di recupero:Ai fini di controllo, viene controllata la percentuale di recupero di una soluzione standard di bisolfito di sodio. La percentuale deve essere di minimo l’85%.

  • Nota applicativa: per un’elevata precisione la soluzione deve essere sempre fresca di produzione.

Risultati analitici per materiale di controllo FAPAS con VAPODEST

Campione Quantità di campione Contenuto previsto [mg/kg] Contenuto misurato [mg/kg] z-Score Recupero [%] Deviazione standard [%]
Soluzione di bisolfito di sodio 10 ml 99,8 94,8 - 95,0 1,0 %
Carne 5 g 460 477 0,58 - 0,7 %
Albicocche secche 2,5 g 2119 2152 0,31 - 0,4 %